Roma, 7 ottobre 2025 – Il Presidente Mario Valducci è intervenuto stamattina alla Camera dei Deputati all’inaugurazione del convegno “Città nel futuro nel 2030-2050”.
Queste le sue parole:
“Innanzitutto, tengo a ringraziare ANCE, la sua Presidente Brancaccio, e Francesco Rutelli per aver ideato e organizzato un evento importante su un tema così delicato e vitale per chi verrà dopo di noi, che è quello sul futuro (sostenibile) delle nostre città.
Saluto tutti gli ospiti presenti.
Invimit, la società interamente detenuta dal MEF che ho l’onore di presiedere da poco più di anno, con il forte contributo e capacità del ‘AD Stefano Scalera, è una SGR che si occupa della valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico, e che gestisce – attraverso fondi chiusi – un portafoglio molto vario di circa 400 immobili dislocati sull’intero territorio nazionale per un valore di circa 2,5, miliardi di euro.
In questi mesi abbiamo riposizionato la società nel suo ruolo di “ponte” tra il pubblico e privato.
Oggi interverrò sul tema dei “buchi neri” delle nostre città, cioè di quegli immobili o aree abbandonati, in cattivo stato o addirittura, dismessi, non utilizzati o occupati da anni che si incontrano passeggiando. Si può essere sicuri che quasi certamente, quando se ne incontra uno, quello sia un immobile pubblico, o solo in pochi casi oggetto di una procedura concorsuale.
Proprio per risolvere questo problema, stiamo lavorando al Progetto Regenera per fare rinascere, assieme agli imprenditori e investitori privati, i tanti immobili pubblici che purtroppo sono abbandonati da decenni.
Questo progetto è stato accolto dal mercato molto positivamente e di 31 immobili proposti ben 22 hanno già ricevuto offerte per la trasformazione prevalentemente in Studentati, Silver House e residenze a canone calmierato. Le proposte sono state fatte in 12 casi da SGR, con il concorso anche di CDP Real Estate SGR, e in 10 da imprese private (anche grazie alla disponibilità di ANCE nell’organizzare incontri nei territori con imprenditori locali). Per altri 2 immobili, abbiamo ricevuto un interessamento dalla Pubblica Amministrazione per realizzare delle staff house.
Il nostro obiettivo non è speculativo, ma è quello di garantire un ritorno non inferiore a quello delle riserve tecniche assicurative che ci vengono dall’Inail (circa il 4%), così da attirare l’interesse di investitori con target di investimento superiore. In questo modo, si crea una crescita dell’economia: ogni immobile mediamente richiede oltre 10 milioni di euro di capitali e crea nuova occupazione sia nella fase di ristrutturazione che poi in quella di gestione e mobiliterà molte imprese del territorio.
Crediamo in questo progetto e per questo vorremmo esportarlo su scala nazionale. È grande il contributo che ci stanno dando la cabina di regia sul Patrimonio Pubblico coordinata dal Sottosegretario Albano e il Dipartimento Economico e la Direzione Patrimonio del MEF.
Ma non basta la volontà del Governo, occorre la volontà di molti altri soggetti.
Sicuramente del Parlamento: è necessaria una normativa più chiara per gli operatori pubblici che si occupano di immobiliare, come noi.
Sicuramenti di tutti i Soggetti Pubblici (Inps, Inail, Regioni, Comuni, Demanio, Società partecipate da tutti i livelli istituzionali e tanti altri) che sono proprietari di patrimoni immobiliari ma che non hanno nel loro core business la gestione e la valorizzazione degli stessi. Incontriamo resistenze forti da parte degli attuali proprietari, che tengono a trattenere questo patrimonio spesso in disuso, invece di concorrere alla messa a disposizione di questi immobili per una loro rimessa in funzione.
I terzi attori fondamentali sono i fondi pensionistici e tutti gli investitori “pazienti”, che possono contribuire con i loro capitali in questo progetto importante per lo sviluppo economico del Paese.
Crediamo molto che il prossimo futuro passi da una nuova alleanza tra pubblico e privato, capace di trasformare l’immobile in un luogo dove si incontrino abitare, lavorare, studiare e vivere la comunità.
Il nostro piccolo contribuire a far tornare a vivere questi “buchi neri” fa parte di un disegno più ampio affinché le nostre città restino belle e vivibili.
Grazie per l’attenzione che mi avete prestato e auguro alla conferenza “Città nel futuro 2030-2050” buon lavoro per i prossimi 3 giorni”.
Qui il video dell’incontro