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Valducci a Assoimmobiliare: ““Su rigenerazione norme da aggiornare per favorire pubblica utilità”

Valducci a Assoimmobiliare: ““Su rigenerazione norme da aggiornare per favorire pubblica utilità”

Roma, 12 novembre 2025 – “Quando con l’AD Stefano Scalera ci siamo insediati abbiamo trovato un portafoglio di immobili fermi nei nostri fondi da anni, in molti casi non più utilizzati dagli Enti proprietari già da decenni. Quasi tutti questi immobili sono ex convitti, ex ospedali, ex colonie, ex aree militari, ex uffici pubblici, ex centri di formazione o di riabilitazione, ex hotel, ex sedi di Inps e Inail, ed è impossibile pensare che oggi svolgano la funzione che avevano quarant’anni fa. Devono essere soggetti a un nuovo percorso urbanistico. Va trovata, insieme all’amministrazione e all’imprenditoria privata, una nuova destinazione utile al tessuto sociale per questi immobili. Ma quando su questo lavoro complesso si trova un accordo, accade spesso che passi del tempo prezioso per dare seguito all’iter urbanistico, rischiando così di vanificare la nuova funzione individuata. Per questo è fondamentale lavorare per nuove norme, che aggiornino le attuali risalenti a più di cinquant’anni fa”.

Così Mario Valducci, intervenendo oggi a Roma all’evento associativo “La normativa urbanistica e dell’edilizia nel tempo della rigenerazione urbana”, promosso dal Tavolo urbanistica di Confindustria Assoimmobiliare, dove ha approfondito le prospettive di revisione della legge urbanistica e i processi di rigenerazione urbana necessari per il rilancio del Paese.

“Le difficoltà riscontrate nel nostro lavoro sono molte – prosegue il Presidente. Innanzitutto, il percorso è reso complicato dai vincoli esistenti. A partire dagli oneri di urbanizzazione per il necessario cambio di destinazione, che spesso sono troppo elevati. L’altro aspetto riguarda il vincolo dei Beni culturali, su cui comprendo le difficoltà del legislatore a porre misure oggettive, in quanto ci sono immobili vincolati solo perché hanno superato un certo numero di anni, a differenza di altri magari di età inferiore ma forse di uguale valore artistico-culturale.

Inoltre, il tema edilizio-urbanistico investe quattro livelli decisionali, da quello europeo a quello nazionale, da quello regionale a quello comunale, e ciò rende tutto molto farraginoso. Come Invimit, inoltre, siamo soggetti ai vincoli del codice degli appalti, pur agendo attraverso fondi immobiliari di natura privatistica; i quali devono – però – confrontarsi sul mercato con altri fondi immobiliari che hanno strumenti maggiori dei nostri.

Infine, voglio ricordare l’importanza dello sviluppo dello strumento del partenariato pubblico-privato, di cui la Missione REgenera è un esempio concreto, che tuttavia non è particolarmente agevolato dalle norme” conclude il Presidente Valducci.

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