Roma, 11 ottobre 2025 – il Presidente Mario Valducci ha rilasciato una intervista sulle prospettive della società al quotidiano MF-Milano Finanza.
Di seguito le sue dichiarazioni:
“Dopo aver posizionato la società nel suo ruolo naturale di ponte tra Stato e privati stiamo lavorando con l ‘ad Stefano Scalera sulla missione REgenera per ridare una nuova vita, assieme agli imprenditoValducciri e alle sgr private, ai tanti immobili pubblici abbandonati e in disuso. REgenera ha avuto una grande risposta dal mercato: dei 31 immobili inutilizzati proposti sul mercato ben 22 hanno già ricevuto offerte, per lo più per studentati e senior house. Per altri due immobili a Roma e a Bologna, abbiamo ricevuto in questi giorni un interessamento dalla pubblica amministrazione per realizzare delle staff house. Il nostro obiettivo è ora portare a sistema questo modello a livello nazionale. Siamo al lavoro in questa direzione con la cabina di regia al Mef. Vogliamo favorire la piena espressione delle capacità di Invimit. Su questo tema, d’interesse nazionale, auspichiamo una larga convergenza in sede di legge finanziaria.
Nei giorni scorsi, ho ritenuto opportuno rivolgere un appello in Parlamento affinché si lavori per una normativa che renda più semplice ed efficace il nostro operato, anche in considerazione dei tempi dell’immobiliare che sono lunghi già in partenza. È un interesse nazionale quello di riaccendere i buchi neri, immobili o aree non utilizzati, spesso in stato di degrado, dove si concentrano problematiche come occupazioni abusive o spaccio. Il governo è fortemente impegnato nella valorizzazione degli immobili pubblici, ma non è sufficiente la sola azione governativa. Il Parlamento deve aiutare il settore a fare sistema in modo ancora più deciso. Penso, ad esempio, all’incertezza relativa alle risorse cui dobbiamo far fronte ogni anno. L ‘attuale norma, di recente approvazione nell’ambito del DL PA, ci garantisce risorse dalle riserve tecniche assicurative dell’Inail «fino a un massimo del 40%», che noi siamo chiamati a restituire con un rendimento del 4% circa. È un risultato importante, per cui ringraziamo il governo e il legislatore. Tuttavia, non esprimendo un numero definitivo, non ci consente di assumere impegni certi con la necessaria programmazione.
Rinnovo l’invito ai soggetti pubblici, dal Demanio, all’Inps, Inail, regioni, comuni, società partecipate da tutti i livelli istituzionali. Purtroppo, registriamo resistenze forti da parte degli attuali proprietari, che tengono a trattenere questo patrimonio. Su regioni e comuni si può al massimo fare un’azione di moral suasion. Enti come Inps e Inail dispongono invece di numerosi immobili attualmente non utilizzati, che potrebbero essere messi a disposizione, anche attraverso un eventuale obbligo normativo, per sostenere un progetto strategico nazionale. Il ministro Giancarlo Giorgetti ha condiviso questo nostro percorso. Naturalmente la decisione spetta al legislatore. Noi possiamo solo testimoniare di aver sperimentato un modus operandi che ha funzionato. Perché quindi non implementarlo? Oltretutto, ogni immobile da ristrutturare richiede investimenti importanti – diversi milioni di euro – che generano ricchezza, in particolare per le imprese locali. È un volano economico: stimiamo che per ogni euro investito si possano generare tre euro di crescita economica. Sul tema casa stiamo lavorando per destinare residenze, conferite dagli enti previdenziali, ad affitti calmierati per lavoratori dei servizi pubblici essenziali o per le giovani coppie. Non parliamo di migliaia di appartamenti, ma di un numero comunque importante . L’obiettivo è garantire agli inquilini un canone locativo sostenibile, pari a circa il 25% del loro reddito. Al piano casa del governo daremo il nostro contributo. Garantire abitazioni a prezzi calmierati per le giovani coppie o i lavoratori della PA fuori sede è una delle missioni istitutive di Invimit. Riguardo al nuovo Fondo dei Fondi, per ora non abbiamo ricevuto input specifici. Ovviamente siamo a disposizione del governo.
Il traguardo è continuare ad «accendere» i buchi neri delle città. Più ne riattiviamo, più miglioriamo la vivibilità, oltre a generare crescita economica. Siamo consapevoli che, da quando è stata istituita con finalità precise, per vari motivi le potenzialità di Invimit non siano state ancora espresse appieno. Nostra intenzione è utilizzare tutti gli strumenti di cui la società dispone“.
Qui il link all’intervista integrale