Roma, 9 ottobre 2025 – Stefano Scalera, AD di Invimit SGR, è intervenuto oggi alla giornata conclusiva del convegno promosso da ANCE “Città nel futuro 2030-2050” al Maxxi di Roma.
Queste le sue dichiarazioni:
I progetti di rigenerazione delle città hanno nella governance il capitale più importante. Vuol dire regole chiare e tempi certi. E aderenza del progetto con il territorio in cui esso si colloca.
Partendo da questo capitale, Invimit può fare molto. E lo stiamo facendo. Il
primo sforzo è stato riposizionare la SGR, che nasce nel 2012 con l’intenzione di essere uno strumento di partneriato pubblico-privato. Ma, per molti anni, fino a un anno fa, non ha esercitato questa funzione. Ora lo fa, grazie alla nuova governance e agli indirizzi della Direzione Patrimonio del Mef (diretta da Stefano Mantella) e della Cabina di regia sulla valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico del Mef (coordinata da Lucia Albano). Lo strumento-Invimit è l’attuazione del partneriato pubblico-privato, che si applica con la missione REgenera. REgenera è la fase iniziale di questo strumento perché consta di 22 progetti diversi, in varie città, gestiti da diversi soggetti privati, con capitale pubblico che è un capitale di investimento a rendimento economico e sociale; per realizzare dei progetti che servono alle città in cui si trovano gli immobili. Il nostro primo intendimento è stato quello di chiedere ai Comuni cosa servisse nei loro territori. Quindi non abbiamo creato noi i progetti, ma abbiamo chiesto alle città in cui abbiamo immobili da rimettere in funzione cosa servisse. A Fano, ad esempio, Invimit è proprietaria di una ex colonia marina veramente imponente. Lì c’era bisogno di un polo unico delle ASL (così da posizionare i servizi al cittadino in unico punto facilmente raggiungibile anche con mobilità sostenibile) e di un albergo di un certo livello. Insieme a un investitore privato, con un partneriato pubblico-privato vero, verranno investiti in quella città 34 milioni di euro nei prossimi due anni. In totale, per i primi 22 progetti che abbiamo avviato mobilizziamo circa 150 milioni di euro di investimenti pubblici, risorse che provengono dalle riserve tecniche assicurative dell’Inail, con un rendimento economico ma anche sociale. Cosa che mi preme ancora di più perché oggi gli immobili che verranno recuperati sono dei veri e propri “buchi neri” delle città. Non dobbiamo pensare solo ai noti quartieri degradati di alcune città metropolitane. A Verona, nel quartiere di Chievo dove siamo proprietari di una stupenda villa purtroppo chiusa da 25 anni ma che ora stiamo recuperando, prima che cominciassimo a lavorare per la rimessa in funzione il parco circostante nel quale c’è una scuola non era sicuro. La villa diventerà una senior house per persone over 65 autosufficienti. Grazie al partenariato pubblico-privato di REgenera si dà corpo ad una rigenerazione reale. Questa è la missione di Invimit. È fondamentale sollecitare l’imprenditoria locale, che è il migliore interprete delle esigenze del territorio.
Il capitale pubblico che utilizziamo serve ad assorbire rischi e attrarre altri partner. Per questi primi 22 immobili, il modello ha funzionato: il capitale privato ha accompagnato l’operazione, fornendo fondi e progettualità.
Questo è il ponte che vogliamo costruire: realizzare l’ultimo miglio dell’immobile. Dopo la funzione pubblica originaria, restituiamo agli edifici un’altra funzione pubblica (studentati, silver house, staff house). Il recupero trasforma immobili dismessi in un vero valore di traino economico per la città.
Senza la buona governance, il capitale stenta. Per questo il ruolo della Cabina di regia, a proposito di buona governance, è davvero importante.
Qui il video dell’incontro